La formazione

Condividi su:   Facebook Twitter Google
Le dimensioni della formazione

“Il Seminario è tempo destinato alla formazione e al discernimento. La formazione ha diverse dimensioni, che convergono nell’unità della persona: essa comprende l’ambito umano, spirituale e culturale. Il suo scopo più profondo è di far conoscere intimamente quel Dio che in Gesù Cristo ci ha mostrato il suo volto”. Esso ha per scopo di formare l’uomo interiore per portarlo alla piena maturità di Cristo. Dimensione significa la misura dell’apertura alla totalità che ogni aspetto della vita deve portare con sé. Quindi, le seguenti indicazioni abbracciano ogni aspetto dell’esistenza cristiana del futuro prete.

 

La vita comunitaria

Vivere nella medesima casa di formazione, prendere i pasti in comune, scandire la propria giornata nella preghiera, fino al culmine di essa che si attua nella celebrazione eucaristica, indica la misura della nostra preoccupazione per i fratelli che vivono insieme. L’attenzione ai loro bisogni, il conforto fraterno nel momento della prova, la carità costante nei loro confronti, che spesso prende la fisionomia della correzione fraterna, tutto questo esprime il nostro essere al servizio del bene reciproco. Solo con questo spirito il Seminario può diventare il luogo della festa e del perdono. Il rispetto e la comprensione delle esigenze dei ritmi di vita delle persone che sono con noi nella comunità, tutto questo è il tessuto di piccole cose che danno fiducia al Seminarista per osare mostrarsi per quello che egli è davanti ai suoi fratelli Seminaristi e davanti ai suoi Formatori. La grande speranza sta nel fatto che, introdotti fin dal tempo del Seminario ad uno spirito comunitario di fraternità sacerdotale, i giovani preti desiderino in seguito vivere questo medesimo spirito anche nelle parrocchie che verranno affidate alle loro cure, instaurando così una vita di comunione presbiterale.

 

La formazione spirituale

La formazione spirituale costituisce l’elemento più importante nell’educazione sacerdotale. San Tommaso d’Aquino scrive: “Il presbitero serve Cristo stesso in questo sacramento dell’altare, e questo richiede  una santità interiore più grande di quella stessa richiesta per lo stato di vita religioso”. Il Seminario, benché sia composto da persone provenienti da diverse etnìe, tradizioni culturali, movimenti spirituali ed ecclesiali – tutti  elementi che sente come ricchezza da integrare nel processo formativo -, privilegia la pedagogia della grande Tradizione della Chiesa e persegue l’unica via maestra proposta a tutti: la Liturgia, nei suoi gesti e nei suoi tempi liturgici. Ogni  eventuale forma particolare di spiritualità va integrata in questo alveo nell’itinerario formativo della comunità.

 

La formazione intellettuale

In Seminario è necessario uno studio approfondito della Sacra Scrittura, come anche della fede e della vita della Chiesa, nella quale la Scrittura permane come Parola Vivente. Tutto ciò deve collegarsi con le domande della nostra ragione e quindi con il contesto della vita umana di oggi. Questo studio, a volte, può sembrare faticoso, ma esso costituisce una parte insostituibile del nostro incontro con Cristo e della nostra chiamata ad annunciarlo. Tutto concorre a sviluppare una personalità coerente ed equilibrata, in grado di assumere validamente, per poi compiere responsabilmente, la missione presbiterale”.
La preoccupazione dei Formatori è dunque di situare nel modo migliore gli studi nell’insieme della formazione, senza farne uno scopo a sé stante, né un elemento secondario e trascurabile. Come afferma San Paolo, l’amore mette la sua gioia nella verità. L’esperienza spirituale e l’esercizio autentico dell’intelligenza si condizionano reciprocamente, soprattutto a motivo della necessità di aderire umilmente alla verità sotto tutti gli aspetti: “Se non si è sicuri della verità come si può mettere in gioco la propria vita interamente, e avere la forza di interpellare seriamente quella degli altri?”. Inoltre, la preoccupazione pastorale induce a rispondere alla sfida della nuova evangelizzazione. Tutto questo giustifica la forte esigenza di un eccellente livello di formazione intellettuale.

 

La formazione pastorale

La formazione pastorale deve impegnare tutti gli aspetti della preparazione al ministero ordinato. Essa permette di educare all’obiettivo del Seminario San Carlo: quello cioè di preparare dei presbiteri al servizio della Diocesi di Lugano e delle Chiese di provenienza dei Seminaristi. Il Presbitero, se non è sospinto dall’urgenza di annunciare il Regno ad ogni creatura, sarà sempre inadeguato al suo compito. Senza lo spirito missionario, preoccupato di annunciare la lieta notizia del Regno ad ogni creatura, sarà sempre inadeguato al suo compito. Un’attenzione speciale va data alla Parrocchia valorizzando contemporaneamente i Movimenti e le Associazioni ecclesiali, riconosciute dalla Santa Sede o dal Vescovo diocesano, che sono stati l’occasione per molti Seminaristi di rinascere ad una consapevolezza nuova di appartenenza a Cristo. I Seminaristi continuano a tenere rapporti con queste comunità, senza tuttavia che queste distraggano dall’indirizzo educativo comune del Seminario che è abbracciato, grazie al loro apporto, ancor più responsabilmente. La partecipazione alle attività di Movimenti e Aggregazioni ecclesiali deve essere concordata con il Rettore. Il Seminario deve inserirsi nel Presbiterio diocesano come luogo di comunione e di corresponsabilità fraterna. La natura internazionale del Seminario San Carlo predispone il futuro prete a servire anche fuori della Diocesi.

Condividi su:   Facebook Twitter Google