Il Seminario a Roma, arricchito da Papa Francesco e dai nuovi Santi

Pubblicato giorno 3 Dicembre 2018 - Diario, In home page

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Come seminario abbiamo vissuto col Vescovo Valerio un magnifico pellegrinaggio a Roma in occasione della canonizzazione di Paolo VI. Il pellegrinaggio è durato appena due giorni e mezzo: da venerdì 12 a domenica 14 ottobre 2018; breve ma intenso.

Siamo arrivati a Roma di venerdì, e la sera abbiamo celebrato la Santa Messa col nostro Vescovo Valerio dove eravamo alloggiati e poi, dopo mangiato, noi seminaristi abbiamo fatto una breve visita serale della città, incontrando pure don Jakub, fino a pochi mesi fa vicario nella parrocchia del Sacro Cuore di Lugano; ora studente a Roma.

Il giorno seguente ci siamo alzati presto per la Santa Messa presieduta dal Segretario di Stato, il Cardinal Pietro Parolin. Il momento è stato molto bello e abbiamo partecipato con tutti i seminari della Lombardia. Subito dopo la Celebrazione ci siamo recati presso il Palazzo Apostolico dove abbiamo avuto l’Udienza con il Papa nella Sala Clementina. Il Papa ha risposto a parecchie domande, poste da seminaristi e formatori, in un’ora e mezza circa, con molta chiarezza e profondità. Papa Francesco poi ha voluto salutare tutti coloro che erano presenti all’Udienza. È stata quella di sabato dunque una mattinata molto intensa, soprattutto dal punto di vista spirituale e formativo. Abbiamo potuto così nutrirci dell’Eucarestia, incontrare il Pontefice ricevendo alcuni preziosi consigli ed alcune dritte; ed in seguito salutarlo. Dopo pranzo siamo andati col Vescovo Valerio a fare una breve visita della città. Con Lui abbiamo visitato il ghetto ebraico, il Pantheon e la chiesa di Santa Caterina. Il Vescovo ci ha fatto da guida per tutta la visita, spiegandoci molto bene le cose che abbiamo visitato. Alla sera abbiamo celebrato insieme i Vespri e dopo cena ognuno si è ritirato nelle camere, essendo la giornata stancante. La serata di venerdì e il giorno di sabato abbiamo avuto modo di passare del tempo con don Martin, in formazione nel nostro seminario fino a giugno di questo anno.

Il giorno della canonizzazione noi seminaristi non eravamo in Piazza San Pietro ma sulla Loggia dei Maggiordomi. Abbiamo dunque seguito dall’alto tutta l’Eucarestia. Per me e per altri è stata la prima volta ad aver partecipato ad una Cerimonia di Canonizzazione; la celebrazione è stata molto bella e raccolta e ognuno di noi da questa è uscito più arricchito; come d’altronde è giusto che sia ad ogni celebrazione Eucaristica. L’ambiente, il Papa, la musica, il silenzio, hanno favorito il raccoglimento e la disponibilità al cuore di aprirsi e raccogliere in se tutto ciò che esso poteva. Nell’omelia il Papa ha invitato a non essere tiepidi e a camminare sulla via della santità senza mezze misure, come hanno fatto questi sette testimoni; infatti oltre a Paolo VI e al Vescovo Romero c’erano altri cinque santi proclamati. Dopo la Santa Messa siamo andati all’Hotel e in seguito abbiamo preso il treno per tornare in Ticino.

Da questa esperienza, fatta di spiritualità ed incontri con vecchi amici, mi porto a casa senz’altro un arricchimento spirituale e una marcia in più per proseguire sempre più radicato e fondato in Cristo e saldo nella fede, verso il sacerdozio. Senz’altro ognuno di noi in questi giorni ha avuto la possibilità di interrogarsi e di meditare sulla propria vita e sul proprio rapporto con Gesù Cristo, l’augurio è che continuiamo a farlo ogni giorno della nostra vita.

Nathan Fedier, seminarista del Seminario San Carlo


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Forte, caloroso e commosso. Questi sono soltanto alcuni degli attributi che ci possono aiutare a descrivere il lungo applauso che ha concluso l’incontro con il Santo Padre Francesco. Protagonisti di questo speciale evento, avvenuto sabato 13 ottobre 2018, siamo proprio noi: i seminaristi del Seminario San Carlo di Lugano. Abbiamo condiviso questo momento assieme a numerosi altri giovani dei seminari della Conferenza Episcopale Lombarda, accompagnati – come noi – dai loro vescovi, superiori e formatori.

Incontro che trova il suo inizio un paio di ore prima del lungo applauso, quando Papa Francesco ha fatto il suo ingresso nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico e si è seduto, pronto ad ascoltare e a rispondere alle domande che gli sono state poste.

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Quanto il Santo Padre ci ha consegnato nelle sue risposte è un tesoro prezioso. Un insegnamento speciale e attuale poiché improntato sulle nostre comuni difficoltà e sui problemi che mettono alla prova la Chiesa in questo tempo. Ma più speciale di tutto è il taglio personale che Papa Francesco ha dato alle sue risposte, attingendo dalla sua esperienza di pastore e parlandoci di lui personalmente.

Potrei spendere tante righe a riassumere quanto Papa Francesco ci ha detto, ma penso che la cosa migliore sia invitarvi a leggere il testo dell’incontro. In altro modo non sarebbe possibile cogliere appieno il messaggio che ci è stato consegnato: un vero e proprio programma di vita che può aiutare tutti i fedeli a riflettere sulla propria vita e sul proprio cammino.

Qui vorrei portarvi unicamente le ultime parole che ci sono state dette. Papa Francesco ci ha salutato dicendo: “Grazie per la vostra testimonianza!”. Una frase breve e semplice, ma ricca di un significato profondo. Sentirsi ringraziare per quanto viviamo, per aver reso partecipe delle nostre esperienze il papa attraverso le nostre domande, è stato un momento importante, che ci fa sentire in profonda comunione con lui, che ci fa sentire parte integrante della Chiesa.

Unione che in un certo senso abbiamo poi singolarmente sigillata stringendo uno a uno la mano al Santo Padre. Un momento fuggente, molto breve, ma che sicuramente rimarrà nella memoria per tanto tempo, soprattutto quando ricorderemo e penseremo alla grande emozione che questa esperienza porta al suo interno.

Spero di essere riuscito in queste poche righe a trasmettervi almeno una parte dell’entusiasmo, della gioia e dell’emozione che abbiamo avuto la grazia di vivere a Roma incontrando Papa Francesco, perché anche tutti voi che leggete questo scritto, possiate prendere parte alle nostre emozioni e sentirvi anche voi partecipi di questa esperienza di fede che rimane nel tempo, nella storia e nel cuore di ciascuno di noi.

Davide Santini, seminarista del Seminario San Carlo

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